Cassano: La lettera del bimbo musulmano che sogna il Natale

“Natale è bello ma non posso festeggiarlo, sono musulmano”, il pensiero di un bimbo sull’alberello a Cassano

“Per me il Natale è una festa bella ma sono musulmano e non posso festeggiarlo” non è una provocazione, né un passo falso da correggere. È un messaggio limpido, spontaneo, autentico che dice tanto e in poche parole: i bambini riconoscono il bello, desiderano la serenità e la famiglia accanto, non conoscono limiti e barriere che spesso gli adulti costruiscono attorno alle tradizioni.

E' uno dei tanti messaggi che si trovano sull’alberello di Natale, in piazza 25 Aprile a Cassano Magnago, realizzato dagli scolari durante le attività integrative pomeridiane (AIP) del dopo-scuola con il supporto dell’associazione genitori GENCA. Un piccolo gesto, una frase semplice che qualcuno potrebbe leggere con malizia o timore, quasi fosse un attentato alle tradizioni e che invece rappresenta un seme prezioso: è la dimostrazione che condividere ciò che è bello non significa rinunciare alla propria identità, ma trovare un punto comune, un nuovo modo di stare insieme.

“Una preghiera è una preghiera e fa sempre bene” aveva parlato così uno dei referenti della comunità musulmana senegalese di Gallarate qualche anno fa, quando alla sua porta si era presentato il don per le benedizioni natalizie. Nessuna incertezza o indugio nell'accogliere il portavoce di un credo diverso per unire intenti e speranze in un mondo migliore, nessuna utopia, solo forza di volontà.

In un tempo segnato da divisioni e diffidenze, la spontaneità di un bambino, la voglia di aprirsi all’altro ricorda ciò che spesso dimentichiamo: le feste, le tradizioni, le religioni dovrebbero essere ponti, non muri nè confini.

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