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Falcone, la schiena dritta dell’onestà

Ripercorriamo la cerimonia che, anche a Varese, ha reso omaggio alle vittime di Capaci. Dal PM Dalla Palma un brano del toccante discorso pronunciato da Borsellino all’indomani della strage. Il prefetto Pasquariello: “Questi uomini restano un esempio”

Comincia con una corona di fiori e un silenzio solenne la cerimonia-omaggio organizzata a Varese per Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, commemorati da una città composta, commossa, determinata a tramandare l’orgoglio di un ricordo che non morirà mai.

Come sottolinea il Questore, Michele Morelli, riferendosi alla moglie dell’agente Antonio Montinaro, morto insieme ai colleghi Vito Schifani e Rocco Dicillo 30 anni fa a Capaci,la donna non vuole sentirsi chiamare vedova, bensì moglie di un grande poliziotto“.

E come riafferma il pm Lorenzo Dalla Palma, il quale si affida alle magnifiche parole con cui Paolo Borsellino ricordò il collega, nella consapevolezza che, di lì a poco, sarebbe toccato a lui.

Falcone, aggiunge il Prefetto Salvatore Pasquariello, ha rappresentato moltissimo in vita, ma ancor di più dopo la sua tragica fine, nel nome di un percorso che da missione è sublimato in esempio”.

Fa piacere, chiosa il sindaco, Davide Galimberti, la partecipazione alla cerimonia di Varese, così come in tante altre piazze italiane. Ricordare significa seguire, fare tesoro. E farsi carico di quel compito necessario chiamato LEGALITA’.

 

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