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Gallarate e Busto, i bar che sfidano il Governo

I titolari di tre locali nel sud della provincia servono ai tavoli colazioni e pranzi, in barba alle regole. “Abbiamo bisogno di lavorare”, dicono. “Siamo stanchi di essere presi in giro”

Chi fa da sè, fa per tre. Lo sanno bene i titolari di tre bar collocati tra Gallarate e Busto Arsizio (a Gallarate in via Magenta e in via Gino de Rizzoli e a Busto in via Magenta), che, in barba alle regole, hanno deciso di aprire i loro locali e di servire al tavolo colazioni e pranzi.

“Stiamo lavorando in tutta sicurezza” – dice Alessandra Accogli – “mantenendo i tavoli ben distanziati, la porta sempre aperta e chiedendo alla clientela di igienizzare le mani e di portare la mascherina. Siamo stanchi delle finte promesse del Governo. Abbiamo bisogno di incassare per poter pagare le spese  – le bollette e i dipendenti”. 

E come previsto, la prima multa è arrivata, nel bar di Busto Arsizio. Ma i titolari del locale non hanno nessuna intenzione di pagarla.

 

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