Dopo la segnalazione di episodi di disturbi gastrointestinali tra gli alunni della scuola primaria Manzoni a Gallarate, la tecnologa alimentare, Alessandra Zambelli, ha presentato una relazione tecnica per chiarire la situazione e valutare le possibili cause dell’accaduto.
Testo integrale della relazione tecnica:
"In relazione alla segnalazione di episodi segnalati di disturbi gastrointestinali a seguito del
consumo del pasto servito il giorno 4 marzo presso la scuola primaria di Madonna in
Campagna, si relazione quanto segue.
Il menù ha previsto:
• Ditalini con lenticchie
• Provolone
• Fagiolini all’olio
• Pane e frutta (arance)
Durante il sopralluogo svolto presso il centro cottura nella stessa mattinata, si osserva la
conformità delle procedure svolte e delle materie prime utilizzate.
La minestra di legumi, lenticchie, viene preparata e confezionata nei contenitori,
gastronorm, destinate alla somministrazione. La preparazione viene eseguita per la totalità
dei pasti prenotati nei plessi cittadini, con le medesime modalità e tempi, dilazionati dal
servizio all’infanzia e rispetto ai turni della scuola primaria. Pertanto, sia le materie prime
utilizzate che la produzione, sia le temperature di cottura e conservazione sono pressoché
coincidenti per la maggior parte delle porzioni preparate.
I dati relativi ai lotti di appartenenza delle materie prime, tracciabilità, e delle temperature utili alla definizione
della sicurezza del processo sono depositate presso il centro cottura e a disposizione
dell’amministrazione per gli opportuni rilievi.
I pasti prodotti nella giornata di ieri sono stati 2949.
Si esprimono le seguenti considerazioni tecniche in merito:
• Le pietanze servite presentano un basso rischio microbiologico;
• Il numero di casi concentrato su di un unico plesso, e relativamente esiguo rispetto
alle porzioni totali somministrate in data odierna su tutti i plessi cittadini, induce a
non ritenere riconducibile ai piatti proposti;
• I brevi tempi intercorsi tra la comparsa dei sintomi e il consumo del pasto, in alcuni
casi, rendono improbabile che si tratti di una causa di contaminazione di tipo
microbiologico, che richiede tempi di incubazione più lunghi. Il tempo quasi
immediato di reazione farebbe pensare alla presenza di una tossina preformata,
non compatibile con la matrice alimentare in oggetto;
COMUNE DI GALLARATE 05/03/2025
A. Zambelli Tecnologo Alimentare
• La probabilità che si tratti dell’acqua servita, oltre ai casi sopracitati relativi ai tempi
di incubazione, non prevede il rischio chimico, che porterebbe ad altri sintomi non a
carico prevalente dell’apparato gastrointestinale.
Come previsto dal Capitolato in essere e dalla normativa in vigore, presso il centro cottura
sono presenti in cella i campioni di tutto il pasto a disposizione per eventuali ulteriori
accertamenti.
Sono state disposte analisi sul pasto e campionatura dell’acqua proveniente dall’impianto
di microfiltrazione installato presso il plesso, di cui si è accertata eseguita manutenzione e
presenza di analisi come previsto da contratto.
Si trasmette la relazione per quanto di competenza rimanendo a disposizione per ogni
ulteriore chiarimento e precisazione in merito”.






