Nella fase comunicativa che stiamo vivendo, molte notizie finiscono col perdersi e confondersi.
Ma il Remigration Summit - con tutto il suo bagaglio di istanze e appelli, polemiche e risonanza che Rete55 vi ha puntualmente raccontato - merita di essere analizzato a mente fredda.
Prima di tutto, per evitare miscugli fuorvianti, come quello che, sui media nazionali, associa gli scontri di Milano con l'incontro di Gallarate. In realtà, le cose sono andate diversamente.
A Gallarate non è successo alcunché. Grazie alla presenza massiccia di forze dell'ordine, sì. Ma anche per l'assenza di scalmanati.
In teatro c'erano persone in giacca e cravatta, non ultrà da stadio. Nella piazza della contestazione c'erano attivisti, politici e cittadini tutt'altro che violenti.
Quindi, grazie al cielo, non siamo qui a riportare danni e feriti, ma opinioni, idee, visioni. Insomma, parole. Che però vanno riportate per i concetti che esprimono e non per l'impressione che fanno.
Non è vero, ad esempio, che la Remigrazione evocata dai relatori riguarderebbe unicamente gli immigrati che delinquono. Dal palco l'olandese Eva Vlaardingerbroek ha esplicitamente auspicato la cacciata di quanti più migranti possibile perché, altrimenti, "gli europei verranno sostituiti, in termini etnici e culturali".
E se andiamo a pesare le dichiarazioni di chi manifestava in piazza, capiamo che il problema non stava tanto nei contenuti dell'evento, quanto nel titolo. Remigrazione.
Un concetto su cui la sinistra nemmeno si interroga: lo respinge in blocco, associandolo alle deportazioni naziste del secolo scorso.
Insomma, sul tavolo c'è un tema grande come una casa. Tutti ci accorgiamo della sua imponenza e importanza, ma nessuno sembra davvero deciso a trovare una sintesi: si preferisce dare risalto all'attore Gassman junior, il quale, indignato, chiede la rimozione del nome paterno dall'insegna del Condominio.
E allora, Rete55 si propone quale punto di incontro tematico.
Invitiamo un esponente del Summit e uno dei contestatori a confrontarsi pubblicamente attraverso gli schermi della nostra emittente. Chi ci sta?