La settimana corta nei Licei di viale dei Tigli continua ad alimentare tensioni. Dopo le proteste degli studenti a fine giugno, che avevano lamentato di non essere stati ascoltati, ora si aggiunge un gruppo di genitori a criticare duramente l’iter seguito dall’istituto con una lettera.
Secondo i genitori, la maggioranza della comunità scolastica sarebbe stata ignorata e una richiesta formale non avrebbe avuto risposta. Una mancanza di dialogo che, a loro dire, mina la fiducia nelle decisioni della scuola.
Alle accuse replica il professor Rutigliani, docente di religione, che invita a guardare all’intero percorso previsto dalla normativa. “Il sondaggio rivolto a famiglie e studenti è solo un primo passo – sottolinea – ma la decisione finale richiede un iter complesso, che coinvolge open day, Collegio docenti e Consiglio d’istituto”.
Il docente ricorda inoltre che ci sono anche molti genitori che, dall’altra parte, prediligono la settimana tradizionale per motivi organizzativi ed educativi, e che la scelta non può ridursi a un sondaggio. “Serve tempo – conclude – e saranno le istituzioni scolastiche, dove studenti e genitori hanno voce, a valutare in modo completo la proposta”.






