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Gallarate: Tassa di soggiorno al via, “Deluso e scettico”

All’indomani del Consiglio Comunale, il commento del promotore della petizione contro la tassa di soggiorno

Deluso e scettico sui benefici dell’imposta di soggiorno a Gallarate, così il promotore della petizione da parte degli esercenti cittadini, all’indomani di un Consiglio comunale infuocato con la maggioranza che ha bocciato la richiesta di revoca da parte dell’opposizione, accusata, quest’ultima, dal sindaco Andrea Cassani di fare demagogia a spese della collettività.
“L’amministrazione comunale ci ha rassicurato del fatto che parte dei fondi raccolti verranno destinati all’aumento dell’attrattività del Comune di Gallarate” ha sottolineato l’operatore, titolare della casa vacanze di Gallarate, Amedeo Valoroso, “quindi si presuppone che in un futuro e più ospiti raggiungeranno il Comune di Gallarate ma la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno. Io mi auguro che questa situazione si verifichi realmente e che quindi noi case vacanza, bed and breakfast e alberghi avremo più ospiti rispetto all’attuale situazione”. E poi continua “Quello che è certo è che una famiglia di tre persone che prenota presso la mia struttura avrà una tariffa di 4,50€ al giorno superiore rispetto a un’altra struttura che non si trova a mezz’ora di distanza ma si trova a 2 minuti dalla mia struttura”.
Lotta all’abusivismo, tra i vantaggi dell’imposta secondo la maggioranza. Ieri sera il sindaco ha puntato il dito proprio contro alcuni firmatari della petizione che, secondo i dati della Camera di Commercio di Varese, non avrebbero dichiarato ospiti nel 2023, nonostante le recensioni online. Tre mesi di tempo per adeguarsi e “dopo un anno dall’introduzione di questo regolamento valuteremo il da farsi” avverte il primo cittadino.

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