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Iper agitazione, tra lavoro no stop e clienti “seriali”

Il sindacato Fisascat chiede alla catena di grande distribuzione ciò che altre hanno già concesso: un giorno di chiusura, turni meno massacranti e più sicurezza. Ma la critica raggiunge anche i clienti “seriali”

“Altre catene hanno agito secondo buon senso, peccato che Iper non lo abbia ancora fatto”. E’ forte la critica che Giuseppe D’Aquaro, di Fisascat Cisl dei Laghi, rivolge alla catena di grande distribuzione, che conta diversi supermercati, compresi i due presenti nel varesotto (nel capoluogo e a Solbiate Olona). Al centro dell’affondo, gli orari massacranti e l’apertura a ciclo continuo dei punti vendita, che non concedono tregua ai dipendenti e che non lasciano il necessario spazio a una serie di interventi di sanificazione che mettano in sicurezza gli ambienti, nell’interesse di clienti e lavoratori. L’ira di D’Aquaro, però, si abbatte anche sulla superficialità di alcuni avventori, che ogni giorno si recano all’Iper per i motivi più futili.

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