Ferma restando la buona volontà della riforma del lavoro (il cosiddetto Jobs Act), finalizzata a rilanciare l’occupazione, è evidente che qualche effetto collaterale è logico da prevedere. Qualunque esso sia, è facile che finisca sul tavolo di elena Fumagalli, giudice del lavoro del tribunale di Busto Arsizio. Per lei, il nodo più critico è quello relativo ai rimansionamenti. Della serie, il dipendente a rischio potrà salvare il posto di lavoro, ma sarà costretto ad altro incarico.
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Jobs Act, il nodo del “rimansionamento”
Il giudice Fumagalli e le nuve regole sugli “incarichi alternativi” dei lavoratori a rischio
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