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Lions Gavirate, il piccolo grande club

Torna in presenza l’associazione guidata da Salvo Trovato, che reduce dal grande successo della Giornata Lionistica del 24 Aprile riafferma obiettivi, programmi e ospiti d’onore. Tra i presenti, il governatore in carica e la futura governatrice Francesca Fiorella

Una squadra affiatata, competitiva e vincente, contenuta nei numeri, imponente nelle ambizioni.

No, non parliamo di sport, bensì di club: di Lions Club.

E il riferimento è all’associazione di Gavirate, oggi presieduta da Salvo Trovato e caratterizzata da un’attività serrata, infaticabile e ad alto tasso culturale.

Dobbiamo ringraziare i leoni gaviratesi, infatti, se in paese ha piantato solide radici, ormai da anni, l’Università UGATE, frequentata da centinaia di anziani e artefice di numerose iniziative di ampio richiamo e indubbio valore.

Ieri, al primo piano dello splendido Golf Club di Luvinate, il club è tornato a riunirsi, accogliendo una rosa eterogenea di ospiti e interlocutori.

Al tavolo presidenziale, insieme a Salvo, sedevano il Governatore del Distretto Gino Ballestra, il Presidente Lions di Sondrio Masegra, Anna Maria Giammanco, il Presidente del Lions Club Satellite del Gavirate “Vascello dei Laghi”, Teresa Molesini, il Past Governatore Norberto Gualteroni, il Presidente di Zona Clotilde Pozzoni e la Prima Vice Governatrice Francesca Fiorella Trovato, la quale si appresta a raccogliere l’impegnativo (e governativo) testimone dalle mani di Ballestra.

Tra gli ospiti, il giornalista e direttore di Rete55 Matteo Inzaghi, che nel suo breve intervento si è soffermato sul rapporto tra pandemia, numeri e informazione; l’ex sindaco di Bardello e Biandronno Valentino Del Grande, il quale ha anticipato i contenuti di una sua futura conferenza, dedicata alle peculiarità politiche, storiche e sociali del Benin. Romano Oldrini, presidente degli Amici di Piero Chiara, colonna portante di UGATE (lunedì 9 Magio è in programma una sua relazione dedicata a Pier Paolo Pasolini) e medico di professione, il quale, con la consueta schiettezza, ha rivendicato la centralità di un ruolo (quello del medico di famiglia) che la pandemia ha messo a dura prova, dal punto di vista etico, prima ancora che sanitario.

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