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Mamadou, il volto (sorridente) dell’integrazione

In Italia dalla fine degli Anni Ottanta, il senegalese racconta la sua storia, fatta di fatica e lavoro, ma anche di tanti traguardi e soddisfazioni. “Questo Paese mi ha dato tutto”, dice

Tanti progetti, sogni nel cassetto, speranze. E una grande voglia di imparare. Una nuova lingua, un nuovo mestiere. Per iniziare una nuova vita. Mamadou parte dal Senegal e arriva in Italia nel 1989. Raggiunge il fratello – già da qualche anno in Lombardia – e lo aiuta nella gestione del suo bar, a Vedano Olona. Passa il tempo, e Mamadou diventa sempre più indipendente. Cambia lavoro più volte, imparando a fare di tutto. Dal barista all’operaio in alcune aziende della provincia, fino ad arrivare a Solbiate Arno dove – da ormai 20 anni – fa il benzinaio in un distributore a pochi passi dall’ingresso dell’autostrada. “L’Italia mi ha dato tutto”, dice. 

 

Mamadou ormai si sente italiano. E non è solo una questione di cittadinanza, ma anche e soprattutto di cultura  e di riconoscenza verso un Paese che gli ha regalato una nuova vita.

 

 

 

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