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Meno abbracci, una cautela che sa di castigo

Le possibili conseguenze dell’epidemia da Coronavirus devono essere spiegate anche ai più piccoli, per evitare ansia e paura, e per far capire loro l’importanza del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine. A dare qualche consiglio, la neuropsichiatra infantile Grazia Soldati

Una minaccia invisibile, che fa paura e che rende incerto il nostro futuro. E’ il Coronavirus che – oltre a spaventare noi adulti, preoccupati per quelle che sarà e per la salute nostra e dei nostri cari, può perfino traumatizzare i bambini. I più piccoli, infatti, in queste settimane di lockdown, si sono trovati a vivere una quotidianità stravolta. Se da un lato, rimanere a casa con mamma e papà li ha certamente resi felici, dall’altro, rinunciare ad uscire – smettere di vedere nonni e amici – perdere la propria routine li ha spiazzati. E’ fondamentale parlare con loro e spiegare quello che sta accadendo, dice la dottoressa Grazia Soldati. 

 

E il futuro? Il rientro all’asilo o a scuola dovrà essere all’insegna della gradualità. Sì alla protezione, al distanziamento sociale e all’uso della tecnologia, dice l’esperta. Ma non dimentichiamo che per il bambino il contatto fisico è fondamentale e che potrebbe interpretare le nuove regole come un castigo.

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