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Pirone: “Mi discriminarono perché disabile”

A 83 anni, forte di una lunga esperienza in ambito professionale e culturale, Martino sforna un libro denso di ricordi, confidenze e considerazioni critiche sui disservizi della P.A. Tra le pagine più toccanti, quelle dedicate agli effetti fisici della poliomielite, trattati con freddo distacco dalle istituzioni scolastiche

Si commuove ancora oggi, Martino Pirone, ricordando i momenti più difficili di un’infanzia e un’adolescenza vissute in ben altro contesto storico, sociale e culturale.

Il riferimento è alle umiliazioni provocate dal suo handicap, gli effetti fisici della poliomielite, che la mentalità gretta di allora hanno penalizzato il percorso scolastico di Martino nonostante il suo innegabile talento.

Ciononostante, Pirone è riuscito a farsi strada e a costruire una pregevole carriera ai vertici della Prefettura, dove per lungo tempo è stato direttore amministrativo.

Nel suo nuovo libro, che racchiude Ricordi e Pensieri di una Vita, Martino prende spunto dal volume pubblicato nel 2011 e lo arricchisce di ulteriori aneddoti, partendo dal paese natio dell’Irpinia, proseguendo con l’approdo a Varese nel 1958 e intingendo il pennino della memoria nelle gioie e nei dolori, comprese le parentesi più amare.

Affabile, pacato e gentile, Pirone guarda con occhio severo i disservizi della Pubblica Amministrazione, riflessi nella Giustizia, nella Scuola e nella Sanità e auspica una rigenerazione del vivere civile, del senso di comunità e del valore cardine di ogni civiltà degna di questo nome: il Rispetto.

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