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Sinti, storie di DAD. Niente corrente e connessione debole

Ci sono anche quattro minori nel campo allestito in via Lazzaretto, a pochi passi dall’area sgomberata nel 2018. “I nostri bambini riescono tutti i giorni a seguire le lezioni a distanza. Ma con tanta difficoltà. Chiediamo al Sindaco che ci venga concessa un’area attrezzata. Pagheremo le nostre bollette” – dicono i genitori

Senza acqua, senza corrente e costretti dall’amministrazione comunale a spostarsi continuamente. I Sinti di Gallarate tornano a far sentire la loro voce e chiedono per l’ennesima volta al sindaco Andrea Cassani di aprire un dialogo per trovare una soluzione definitiva al problema.

Sono 6 le roulotte posizionate in via Lazzaretto, a pochi passi dall’area sgomberata nel novembre del 2018. Due famiglie composte anche da una persona anziana e da 4 minori. 

La chiusura delle scuole ha reso ancor più difficile la vita dei bambini Sinti che, seppur senza corrente e tra mille difficoltà, riescono tutti i giorni a connettersi e a seguire le lezioni in DAD. 

“Abbiamo acquistato un nuovo generatore” – dice Pino Saccone – “per rendere le nostre roulotte vivibili e per garantire ai nostri figli i servizi essenziali. Ma non è  facile”.

A sostenere i Sinti, come sempre, Dijana Pavlovic, attivista per i diritti umani. “A queste persone deve essere permesso di vivere dignitosamente. Il comune deve concedere un’area dove possano stabilizzarsi, pagando regolarmente le loro utenze” – afferma. 

 

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