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Unioni uccise dal virus: tutto il mondo è paese

Anche in due nazioni tradizionalmente cattoliche, quali sono l’Italia e l’Irlanda, il prolungato lockdown ha dato il colpo di grazia a molti matrimoni. Martedì 16 giugno poco dopo le 20 su Rete55, a “Le Interviste di VareseMese”, ne parliamo in collegamento con Dublino. Ecco un’anticipazione…

Troppo lontani. O troppo vicini. Per troppo tempo. Dopo la Cina, non soltanto l’Italia. Anche in un’altra nazione tradizionalmente cattolica, qual è Irlanda, il prolungato lockdown ha dato il colpo di grazia a molte unioni, come ci spiega Graham Hanlon, segretario onorario dell’Associazione degli avvocati di famiglia d’Irlanda : “Negli ultimi tre mesi, come il resto del mondo, l’Irlanda ha dovuto convivere con il Covid 19. Dal 27 marzo,  la nazione è andata in lockdown totale per uscirne soltanto gradualmente dal diciotto di maggio. Il blocco completo significava che tutti dovevano stare a casa. Tutto è stato chiuso: dalle istituzioni culturali alla scuola alle aziende. Il governo ha aiutato coprendo il pagamento di 350 euro a settimana a dipendente. Ma l’impatto sociale sulle famiglie e l’impatto mentale sulle persone è stato enorme e io l’ho visto con i miei occhi per via del mio lavoro con l’aumento delle richiesta di divorzio. Le persone non hanno potuto socializzare, visitare i propri cari e, cosa più importante, i malati e gli anziani. Il futuro di dove stiamo andando e come ciò influisca su tutti quanti, non soltanto in Irlanda, ma in tutto il mondo, resta ancora completamente da vedere”.

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