Luoghi di culto e immobili laici, infrastrutture e palazzi, case e sedi aziendali. Scrutare il lavoro di un costruttore storico e oggi celebrato come Antonio Bassanini è come salire sulla macchina del tempo, esplorando città e territori attraverso lo sviluppo non solo fisico, ma concettuale, culturale, politico e per certi versi esistenziale. La mostra, visitabile fino a Febbraio al Castello di Masnago e curata dalla figlia Chiara insieme a Giovanna Franco Repellini e Andrea Strambio de Castillia, trova significativa ospitalità tra le mura di ANCE, l’associazione dei costruttori di Varese. Non solo uno spazio, ma un organismo che, di fronte a quelle immagini e a quelle opere, respira e comprende, si riconosce e traduce la cultura dell’abitare, del muoversi, del lavorare, del coesistere, riaffermando il ruolo della categoria, non solo artefici strutturali, ma interpreti di Realtà. Importante, per la riuscita di entrambe le manifestazioni culturali, il ruolo di Bambi Lazzati e degli Amici di Piero Chiara, storici narratori della “creatività d’impresa” che al Castello di Masnago trovano anche la propria sede.
