Alla luce del dibattito e della indignazione scatenati dal gruppo sociale Mia Moglie, che vedeva molti uomini pubblicare foto intime delle proprie inconsapevoli compagne, torna in mente una lungimirante sentenza messa nero su bianco dall’allora giudice Giuseppe Battarino.
Correva l’anno 2013 e nell’occhio del ciclone finirono un blog e un acceso confronto virtuale.
Nell'intervista a Rete55, il giurista e scrittore ricorda i contorni di quella vicenda e lancia un appello affinché si lavori sulla responsabilità. Ad ogni livello.
ULTIMA ORA
- Netflix, l'acquisto di Warner Bros scuote il cinema Usa: timore di tagli a posti e sale
- Formula 1, Gp Abu Dhabi - Le qualifiche in diretta
- Formula 1, Russell comanda terze libere Gp Abu Dhabi davanti a Norris e Verstappen. Hamilton a muro
- Cenare presto d'inverno, il consiglio del medico: "Ecco perché è meglio"
- Torre di Londra, imbrattata con cibo la teca contenente la Corona Imperiale: 4 arresti
- Elon Musk: "Ue deve essere abolita, sovranità restituita ai singoli Paesi"
- Meritocrazia Italia, riunite le principali associazioni nazionali a Roma
- Vertici M5S in scadenza, Conte alle prese con risiko nomine: corsa per il ruolo di vice
- Meritocrazia Italia: Mauriello: "Serviva un tavolo comune, meno protagonismi e più squadra"
- Più libri più liberi, tanti in fila davanti allo stand di 'Passaggio al Bosco'. E anche Giannini dà forfait
Varese: Battarino, filtro alla barbarie dei social-insulti
L’ex giudice Battarino interviene sull’inchiesta del gruppo social Mia Moglie ricordando una sentenza del 2013
- Pubblicato il
Matteo Inzaghi
Articoli correlati
Territori
Categorie






