Varese: Caso Pinna, più spazio al killer che alla vittima

L’avvocata Menegazzi contro gli articoli dedicati al delitto: “Esaltano l’imprenditore, trascurano la vittima”

Uno sfogo vero e proprio, carico di dolore e disappunto e decisamente autorevole.
E' quello di Gloria Menegazzi, avvocata varesina, esponente dell'Ordine professionale, nel quale guida il Comitato Pari Opportunità, che si scaglia contro la reazione mediatica di fronte all'ennesimo femminicidio.
Il riferimento, nello specifico, è al fatto di sangue avvenuto in Sardegna: l'assassinio di Cinzia Pinna, 33 anni, per mano di Emanuele Ragnedda, il quale ha confessato il delitto dopo ore di interrogatorio.
Ma ciò che rende furibonda Menegazzi è la "perversione mediatica" attualmente in corso sul mainstream, che pare più interessato ai successi del carnefice che alla morte della vittima.
L'avvocata posta un articolo del "Corrierone", stigmatizzandolo nella forma e nel contenuto: fiumi di inchiostro dedicati ai successi dell'imprenditore, nonché alla qualità e ai prezzi dei vini prodotti dalla sua azienda.
"Sono esterrefatta - afferma Menegazzi - "80 righe di cui nemmeno una intera dedicata alla vittima, Cinzia Pinna. È una narrazione profondamente ingiusta, pericolosa e distopica".

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