C’è un errore progettuale all’origine della chiusura del Ponte di Vedano, oggetto di un complesso intervento avviato il 29 Novembre e destinato a durare fino al 30 giugno.
Lo scrive a chiare lettere la nota emanata dalla Prefettura di Varese, in accordo con Autostrada Pedemontana.
Il comunicato segue di qualche giorno il vertice che aveva riunito al tavolo del Prefetto Salvatore Pasquariello i Comuni di Varese, Vedano Olona, Lozza, Buguggiate, Morazzone, Azzate e Gazzada Schianno, nonché Regione Lombardia, Provincia, ANAS, Autostrade e forze dell’ordine.
Al centro dell’attenzione, i disagi provocati dalla chiusura del tratto di tangenziale e le possibili soluzioni-tampone, che vanno dall’imminente sconto sul pedaggio pari al 50% per chi percorre il tratto almeno 10 giorni al mese, a un "bypass" che eviti il congestionamento della maxi rotatoria di Vedano.
Nel frattempo, come accennato, i lavori di ripristino puntano a sigillare delle fessure che col tempo sono andate ampliandosi e che, monitoraggio dopo monitoraggio, hanno convinto le autorità a chiudere il viadotto, prima di tutto per ragioni di sicurezza.
Nella nota si ripercorre scrupolosamente la biografia dell’infrastruttura: completata nel 2014, quindi collaudata e poi regolarmente ispezionata.
Il difetto delle origini, non di fabbricazione, bensì di progettazione, porterà il General Contractor dell’epoca a farsi carico, tramite polizza, degli oneri necessari a ripagare il ripristino. Opera che, precisano i firmatari, non si limiterà alle suddette fessure, ma rinforzerà le testate, poserà cavi di precompressione e rinforzerà l’armatura del ponte.
