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I 100 anni di Anna. Il suo segreto? Un cucchiaio di miele

La signora Ghittoni, piacentina di nascita, approdata a Varese da ragazzina, taglia un traguardo reso ancor più invidiabile dalla propria orgogliosa autonomia domestica. Rete55 si unisce a festeggiamenti di figli, nipoti e pronipoti

A colpire e svegliare tanta ammirazione non sono solo l’età e il numero di candeline sulla torta, ma anche e soprattutto la sbalorditiva lucidità, l’energia e la fiera autonomia che Anna Ghittoni, 100 anni oggi, continua a vantare.

Una solerte padrona di casa, nonché protagonista di una vita lunga, carica di emozioni, gioie e dolori, conquiste e gravi perdite. E ricordi. Tanti ricordi. Così tanti da rendere impossibile collezionarli e documentarli tutti.

Nata l’11 Febbraio del 1921 a Piacenza, Anna approda a Varese 10 anni dopo. Motivo del trasloco, il mestiere di papà: funzionario della Banca d’Italia.

Qualche anno dopo, la giovane si iscrive all’Istituto Magistrale della città. Sono gli anni che seguono la Grande Guerra e preludono alla brutalità che sta per abbattersi, nuovamente, sul Mondo intero.

Del secondo conflitto Anna ha un ricordo ben definito. Ne rammenta nitidamente turbamenti, drammi e macerie, comprese quelle lasciate dal bombardamento più devastante che colpisce Varese (gli Alleati cercavano di colpire il bersaglio più ambito: l’azienda Macchi).

A 24 anni Anna incontra colui che diventerà la sua metà: Luigi Ghiringhelli (anch’egli funzionario di banca). si sposano 3 anni dopo, forgiando un’unione che oltrepasserà le nozze d’argento, d’oro e di altri metalli preziosi, giungendo all’anniversario numero 54.

Tante gioie, quindi. Ma anche croci e tragedie. Come quella più atroce: la perdita di due figlie. Il suo cuore si spezza, ma continua a battere forte, a tenerla lucida, attiva, propositiva e affettuosa. E la vita le regala una bella famiglia, facendo di lei una mamma, una nonna e una nonna bis!

Oggi, arrivata al centesimo giro di boa, la prevedibilità del giornalismo mi impone, subito dopo gli auguri, una domanda spontanea almeno quanto banale: “Signora, qual è il suo segreto?”. Risposta semplice e telegrafiche: “Prima le frequenti passeggiate in montagna, condivise con l’amato marito. Poi l’immancabile cucchiaio di miele. Uno al giorno, tutte le mattine”.

Sarà questa, mi chiedo, la dolce vecchiaia?

Matteo Inzaghi

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