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Roma-Tokyo, un volo senza fine

100 anni fa il pilota Arturo Ferrarini volò per la prima volta da Roma a Tokyo. Indunese d’adozione, Ferrarini verrà ricordato attraverso numerosi eventi grazie all’impegno del Comune di Induno Olona

Un’impresa straordinaria, che rivive 100 anni dopo. E’ trascorso un secolo dal raid aereo Roma-Tokyo che collegò per la prima volta al mondo l’Italia e il Giappone. L’impresa fu compiuta dal pilota Arturo Ferrarin che, accompagnato dal motorista Gino Cappannini, partì da Roma Centocelle il 14 febbraio e arrivò a Tokyo il 31 maggio. 109 ore di volo in 25 tappe. Arturo, nato a Thiene, successivamente, si trasferì nel varesotto per intraprendere il percorso di pilota-istruttore. Sposato con Adelaide Castiglioni, visse a Induno Olona, nella villa di Cascina di Molina tutt’oggi di proprietà dei discendenti. Indunese d’adozione, l’eroe del volo, è sepolto nel cimitero comunale. Un secolo più tardi, l’Amministrazione Comunale, insieme alla famiglia Ferrarin, ha costituito un gruppo di lavoro composto da enti e associazioni del territorio per celebrare la speciale ricorrenza e rinnovare la memoria del pilota. Tra marzo e maggio, calendario fittissimo di eventi.

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