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Busto saluta Giannina, donna di autentica carità

Questo pomeriggio nella basilica di San Giovanni l’ultimo saluto alla benefattrice Giannina Migliavacca in Tosi

Giannina Tosi Migliavacca faceva parte di quella Busto Arsizio in via d’estinzione di cui, chi vi parla, sente già la mancanza. Da tempo, infatti, mi domando che cosa accadrà quando anche l’ultimo di loro se ne andrà. L’ultimo di quella generazione che questa città l’ha fatta grande. E che, avendo fatto fortuna grazie al tessuto operoso della comunità locale, con senso di responsabilità e riconoscenza ha intrecciato la propria vita con quella di chi qui ha – per svariate ragioni – avuto meno fortuna. Donando. Tanto. E molto spesso in silenzio.

Forse è per via di tutta questa discrezione che a darle l’ultimo saluto nella basilica di San Giovanni non c’erano tutte le persone che avrebbe meritato. Non possiamo non notarlo, ma oggi non è giorno di polemiche, che peraltro lei mai avrebbe voluto. Oggi è giorno di gratitudine. Vogliamo allora ricordarla con le parole del prevosto, monsignor Severino Pagani, che ha parlato di Gisnnina come di una “donna di autentica carità: discreta, libera. Intelligente e cristiana”. Un ritratto che combacia con quello disegnato dal sindaco, Emanuele Antonelli, che ha sottolineato “la sua gentilezza ed eleganza”, evidenziando come oggi Busto perda “una mamma, una nonna, un angelo custode soprattutto per molti bambini, che lascia un’eredità morale di ora cui dovremo essere all’altezza”

Giannina aveva 92 anni. Viveva nel cuore della città che aveva a cuore. Il marito Annibale Tosi se n’era andato prima di lei. Assieme avevano creato una fondazione grazie alla quale esistono realtà come l’Aias e la casa per anziani autosufficienti in via Catullo. Ma la loro generosità andava oltre. Anche se non amavano farlo sapere. Al punto che sembra quasi di far loro un torto a citare tutti i gesti di bontà che hanno compiuto.

Allora, giusto soltanto per dare l’idea a chi non la conosceva, ricordiamo uno degli ultimi di cui fu protagonista tre anni fa. Era stata organizzata una serata per raccogliere fondi per l’acquisto di un costoso macchinario per far camminare i bimbi in carrozzina. Lei, da sola, coprì l’intera cifra prima dell’inizio della cena benefica.

Ci mancherai, Giannina. Riposa in pace con il tuo Annibale. E se potete, da lassù, continuate ad essere gli angeli custodi della vostra amata Busto.

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