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Corruzione funebre, 10 misure restrittive a Saronno

Alcuni titolari di pompe funebri versavano denaro a dipendenti dell’obitorio affinché orientassero i parenti dei defunti nella scelta dell’impresa. Due medici di base attestavano false malattie per consentire a una dipendente dell’ospedale di lavorare presso il loro ambulatorio

E’ di 10 misure restrittive, compresa una persona in carcere e una ai domiciliari, l’esito di un’operazione condotta dai Carabinieri di Saronno su ordinanza del tribunale di Busto Arsizio.

Al centro dell’attenzione, un giro di corruzione che ruota intorno all’obitorio dell’ospedale, ma anche favori e false attestazioni utili a giustificare le assenze di dipendenti pubblici.

Tutto parte dalle segnalazioni giunte ai militari nel Novembre 2020 dalla direzione sanitaria, che denunciava la bustarella intascata da un addetto all’obitorio e versata da una ditta funebre della zona al fine di orientare i parenti dei defunti nella scelta dell’impresa.

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