È scattata all’alba di lunedì 4 agosto, lo sgombero di un immobile dismesso in via Venegoni a ridosso del ponte ferroviario, nel quartiere Sciarè di Gallarate. L’intervento della Polizia Locale ha visto all’opera 14 agenti in assetto anti-sommossa insieme all’unità cinofila. L’operazione, scattata dopo una segnalazione di una cittadina il 21 luglio, ha portato alla denuncia di cinque stranieri, “tutti clandestini” ha sottolineato il sindaco Andrea Cassani “un soggetto era stato in carcere, altri avevano provvedimenti di espulsione, quasi tutti con precedenti penali”.
Durante le fasi dell’intervento, uno dei soggetti fermati ha tentato la fuga, gettandosi in strada e venendo investito da un’autovettura in transito. L’uomo è stato trasportato in codice verde all’ospedale di Gallarate per accertamenti clinici, compresi esami radiologici utili a verificare l’età.
All’interno dell’edificio sono stati rinvenuti oggetti di valore, “sintomatico del fatto che probabilmente fosse anche luogo di ricettazione, e soprattutto è stata trovata una bombola di protossido di azoto” ha aggiunto il primo cittadino. "Un gas usato in ambito alimentare – spiega Cassani – ma che negli ultimi tempi viene utilizzata come droga, con effetti molto pericolosi".
Il cane antidroga Zorro ha fiutato tracce di stupefacenti in più punti, ma nessuna sostanza è stata trovata al momento dell’irruzione. Le persone fermate sono state fotosegnalate e denunciate a piede libero per occupazione abusiva.
I proprietari dell’immobile, residenti a Milano, hanno sporto denuncia e provvederanno a mettere in sicurezza la struttura, situata a pochi metri dai binari ferroviari, per impedirne nuovi accessi.
“Voglio sottolineare ancora una volta come il Comando della Polizia Locale operi a 360°, con le risorse a disposizione, coordinate dal vice comandante Marco Cantoni. L’operazione si inserisce in un più ampio programma di controllo del territorio e contrasto ai fenomeni di degrado urbano, in collaborazione con le autorità giudiziarie e gli uffici competenti” afferma l'assessore alla Sicurezza, alla Polizia locale e alla Protezione civile, Germano Dall'Igna.
Il protossido di azoto, conosciuto anche come gas esilarante, chiamato negli ultimi tempi “droga del palloncino” o “droga della risata” ha numerosi usi legali in ambito medico, industriale, commerciale e scientifico. Ma la sua inalazione non è priva di rischi: riduce la quantità di ossigeno disponibile per l’organismo, provocando disturbi dell’equilibrio e della parola, insensibilità agli stimoli, annebbiamento mentale, allucinazioni uditive e visive, fino alla perdita di coscienza. I pericoli non riguardano solo gli effetti immediati: l’uso prolungato può causare danni neurologici e altre conseguenze a lungo termine






