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Gallarate: Sgombero Sinti, sequestro area e 12 indagati

Sgombero campo nomadi concluso a Gallarate con il sequestro dell’area. 12 indagati e caravan restituiti

E’ iniziato alle 9.00 di ieri, mercoledì 27 marzo, e si è concluso nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, lo sgombero del campo nomadi in via Lazzaretto a Gallarate. La Polizia Locale di Gallarate ha dato esecuzione ad una misura cautelare reale, richiesta dalla Procura della Repubblica ed emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio.
Il provvedimento dispone il sequestro preventivo e lo sgombero dell’area di proprietà del Comune di Gallarate, sita in Via Lazzaretto, occupata abusivamente nei primi mesi del 2021 da un gruppo di famiglie Sinti che, dopo aver eluso barriere di cemento poste a chiusura del terreno, ha posizionato roulotte e realizzato manufatti, costituendo un vero e proprio insediamento abitativo.
Le indagini condotte dalla Polizia Locale hanno evidenziato la presenza di opere edili abusive, realizzate in assenza di permesso di costruire ed in contrasto con gli strumenti urbanistici locali.
Fra le condotte illecite accertate è stata contestata anche la lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio, consistente nella realizzazione di un insediamento residenziale avente carattere di stabilità, per un utilizzo permanente ai fini abitativi con cambio di destinazione d’uso.
Opere vietate anche in considerazione del carattere particolare dell’area, sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, in quanto ricadente all’interno del Parco Regionale della Valle del Ticino ed in parte nella fascia di rispetto di metri centocinquanta dagli argini di fiumi torrenti e corsi d’acqua.
Dodici gli indagati che, a vario titolo, hanno concorso nella commissione dei reati. Complessivamente all’interno dei mappali è stata accertata l’installazione di dieci caravan staccati dal traino, una casa mobile ed una costruzione in legno coperta da tettoia adibita a servizio igienico. Accertati altresì collegamenti abusivi alla rete idrica ed elettrica.
Il sequestro dell’area ha visto l’impiego di circa venti operatori della Polizia Locale, incaricata di dare esecuzione alla misura cautelare e numerose squadre della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, con funzioni di supporto a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Presenti anche personale e mezzi dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa.
L’intervento ha visto la partecipazione dell’Ufficio Tecnico Comunale che, con l’ausilio di professionisti esterni, ha coordinato le operazioni di rimozione dei manufatti e di messa in sicurezza dell’area, in maniera tale da inibire eventuali nuovi tentativi di occupazione illecita.
I caravan ed i manufatti non essendo oggetto dei provvedimenti cautelari emessi dall’Autorità Giudiziaria, sono stati rimessi nella disponibilità degli indagati.

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