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Latitante “pia”, dal convento alla galera

La donna, condannata a 2 anni e 4 mesi, si nascondeva in una struttura religiosa di Gallarate. Fondamentale l’acume investigativo delle suore

Dal convento alla clausura: in carcere.

Una quarantasettenne, latitante perché gravata da una condanna a 2 anni, 4 mesi e 15 giorni per i reati di sostituzione di persone, truffa, furto e falsità in genere, è stata arrestata dopo essersi nascosta in una struttura religiosa di Gallarate.

Le prime a indagare sono state proprio le suore del convento , alle quali la donna aveva chiesto ospitalità attraverso una telefonata, in cui si era spacciata per la Madre Superiora del Monastero di Vicoforte (provincia di Cuneo), la quale chiedeva ospitalità per la nipote di una consorella, ricoverata all’Ospedale Sant’Antonio Abate. Le suore gallaratesi, insospettite, accoglievano la richiesta, avviando in parallelo una serie di interlocuzioni con altre strutture religiose. E con il Centro di Accoglienza “Negri” di Legnano, dove la donna aveva soggiornato per un periodo, grazie al medesimo trucco.

Scoperta dalla polizia di Gallarate, l’ospite è stata rinchiusa nel carcere di Como.

 

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