Tecnicamente, la misura in oggetto è di “prevenzione patrimoniale” e consiste in un sequestro da oltre 20 milioni di euro, finalizzato alla confisca, ai danni di un imprenditore napoletano, attivo nel settore dell’edilizia, residente nel saronnese, e protagonista di una vita lussuosa, ma dalle origini a dir poco sospette e, soprattutto, non dichiarata.
Decine di immobili, auto di pregio, villa con piscina, vacanze da nababbo, vestiti e orologi griffati, shopping nel quadrilatero della moda e multe non pagate. Ma non parliamo solo di un evasore da record (il suo debito col fisco è stimato, al momento, in circa 17 milioni).
L’uomo, infatti, è noto alle forze dell’ordine anche per reati finanziari e contro la persona.
In campo, sotto l’egida del Tribunale di Milano, la Polizia di Stato, con la Questura di Varese guidata da Michele Morelli e il team coordinato dal suo Vicario Carlo Enrico Mazza. Un’indagine paziente, capillare e fortemente sinergica, visto il ruolo fondamentale della Divisione Anticrimine di Varese.