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Spaccio nei boschi, tradito dal cellulare

Dopo l’attenta analisi del telefono, trovato in Valganna, tra Boarezzo e Mondonico, e delle testimonianze, i Carabinieri sono risaliti al pusher marocchino di 30 anni e lo hanno arrestato

Otto mesi di indagini serrate hanno portato i Carabinieri ad arrestare e chiudere in carcere uno spacciatore marocchino.

I fatti risalgono al mese di Gennaio, quando un intervento della Protezione Civile nei boschi della Valganna, tra Boarezzo e Mondonico, aveva “disturbato” i pusher che abitualmente incontrano lì i propri clienti, costringendoli alla fuga.

Uno di loro, irregolare di 30 anni, aveva però lasciato sul posto una traccia preziosa: il proprio cellulare, da cui i Militari dell’Arma di Luino avevano avviato le prime attente indagini, risalendo al contatto di centinaia di persone, molte delle quali clienti abituali dello spacciatore.

Sono stati proprio loro, una volta convocati dai Carabinieri, a fornire un identikit utile a risalire al proprietario del telefono, ovvero il pusher magrebino, che nel frattempo aveva cambiato piazza, trasferendosi a Vigevano.

E proprio nella città pavese, grazie all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Varese, gli uomini dell’Arma lo hanno scovato e ammanettato.

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