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Traffico di rifiuti, un arresto a Varese

Favoriva il traffico illecito di materiale anche pericoloso in cambio di 200 mila euro. Nei guai una donna di 48 anni

Roghi di rifiuti, arrestata una donna di 48 anni che, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe messo a disposizione un impianto per il trattamento dei rifiuti in provincia di Varese per svolgere attività di traffico illecito, contribuendo alla falsificazione e alla conservazione della documentazione e ricevendo in cambio 200 mila euro. Nei fatti, l’impianto era stato trasformato in discarica abusiva. Ulteriori accertamenti hanno permesso di scoprire che la donna fosse anche a capo di un’altra società, proprietaria del terreno su cui si trova il compendio aziendale. Il tutto è stato sottoposto a sequestro per un valore quantificato in 1 milione di euro. 

 

Al lavoro i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano. L’operazione si inserisce nell’ambito delle attività svolte il 20 ottobre scorso con l’arresto di 15 persone e il sequestro di 7 aziende operanti nel trattamento dei rifiuti e di 9 capannoni industriali in Piemonte – Lombardia – Veneto – Friuli Venezia Giulia, oltre a vari automezzi utilizzati nelle attività criminali, per un valore complessivo di 6 milioni di euro.

 

Le indagini – nel complesso – hanno permesso di individuare l’esistenza di un gruppo criminale operante nel campo del trattamento e nel  trasporto di spazzatura, dedito alla gestione e allo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti indifferenziati urbani, nonché di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) stimati, complessivamente, in oltre 24.000 tonnellate, provenienti prevalentemente da varie regioni del Nord Italia, attraverso lo stoccaggio ed il successivo abbandono in capannoni industriali dismessi, dando luogo, in tal modo, alla creazione di numerose discariche abusive, localizzate e sequestrate nei comuni di: Milano, Lissone (MB), Origgio (VA), Lurate Caccivio (CO), Verona San Massimo, Pregnana Milanese (MI), Romentino (NO), Castellazzo Bormida (AL) e Mossa (GO).

 

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