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Artigiani: chiusure, permessi… e debiti della PA

All’indomani del DPCM e delle ulteriori chiusure forzate, Mauro Colombo illustre criteri e deroghe, auspica una “ripartenza” agevolata dallo Stato e stigmatizza gli atavici ritardi nei pagamenti alle imprese

Lunedì mattina la Prefettura ha attivato una casella mail destinata alla raccolta delle autocertificazioni delle imprese che, nonostante l’ultimo DPCM, potranno restare aperte. Si tratta delle attività che, sebbene impegnate in settori che considerati, sulla carta, “non essenziali” hanno in itinere lavori di fornitura e commesse già avviate e rientranti nelle filiere che, al contrario, rimangono operative.

Ne parliamo con Mauro Colombo, direttore di quella Confartigianato che, nei giorni scorsi, ha proposto al Governo un Patto di Lealtà a favore di aziende e lavoratori. E che, nell’auspicio di una “ripartenza” non troppo lontana, chiede allo Stato l’abbattimento degli oneri burocratici e un più facile accesso al credito. Nell’occasione, nell’intervista rilasciata via Skype a Matteo Inzaghi, il direttore degli Artigiani cita l’oceano di crediti che le imprese italiane vantano nei confronti della della Pubblica Amministrazione.

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