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Commercio, si salvi chi può. E chi sa

Convegno sul futuro di negozi e botteghe. A rischio 3 milioni di posti di lavoro. In campo, politica regionale e sindacato europeo

Tre milioni di posti di lavoro a rischio. Ma per colpa di chi? E’ la domanda da cui è partito il convegno di Milano, Palazzo Stelline, dove esponenti della politica e del sindacato si sono confrontati sulla situazione del commercio e sugli effetti collaterali della digitalizzazione, destinata ad automatizzare molti processi, tagliando il personale. A questo si aggiunge l’aumento degli acquisti online e lo strapotere dei colossi stile Amazon, capaci di drenare gran parte della domanda grazie ad un’offerta capillare, pervasiva, diversificata e conveniente.

Si tratta dunque di un moto irreversibile? Le crisi conclamate di catene quali Media World e Carrefour segnano l’inizio della fine? Siamo destinati a veder chiudere, uno dopo l’altro, negozi, botteghe, esercizi a gestione famigliare? Al tavolo, la vicepresidente consiglio regionale Francesca Brianza, l’esponente nazionale Fisascat Fabrizio Ferrari, l’europarlamentare leghista Angelo Ciocca, il dirigente nazionale CISL Diego Lorenzi e il membro del Comitato Economico Sociale Europeo Gerardo Larghi.

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