La nuova frontiera delle mascherine si colloca a Varese, per l'esattezza in via per Schianno, dove milita la Fil.Va, azienda con più di 40 anni di esperienza nel mercato del monofilo sintetico e che fin dalle origini lavora filati nei settori del tessile tecnico, della filtrazione e dell'automotive.
L'ultimo scatto di reni, dettato dalla vocazione industriale all'innovazione e al desiderio di misurarsi con lo spettro della pandemia, ha portato la ditta a premere ancor più a fondo sul pedale della Ricerca e dello Sviluppo e a investire in nuovi macchinari e nelle risorse umane.
Lo sforzo, abbinato all'assunzione di 7 persone, ha portato sul mercato ARIA+, una nuova linea di DPI interamente Made in Italy, realizzata con innovativo tessuto non tessuto altamente filtrante (fino al 99% di efficacia).
Una mascherina, prodotto al ritmo di 50 mila esemplari al giorno, non solo ultra protettiva, ma anche più comoda, visto che le saldature a ultrasuoni evitano la creazione di cuciture che irritano la pelle del viso.
Due, per l'esattezza, i dispositivi attualmente in produzione: la Semimaschera filtrante Classe 1000 e la Semimaschera filtrante Classe 2001 FPP2 Covid19.
Gli obiettivi imprenditoriali sono ben chiari e si riassumono in una dichiarazione: "Vogliamo diventare punto di riferimento nella produzione di dispositivi di protezione individuale", taglia corto il procuratore di Fil.Va, Natale Faré.