Resilienza e competitività sul mercato si costruiscono da vicino, nelle relazioni tra imprese che condividono territorio, problemi e anche soluzioni per resistere e crescere. E’ quanto emerso dal convegno promosso da Confartigianato nella sede di Gallarate “Filiere corte, imprese più forti”. Il direttore generale, Mauro Colombo, ha presentato il modello RFC – Resilienza della Filiera Corta, spiegando come la capacità delle imprese di resistere dipenda sempre più dalla solidità delle reti locali.
“Il nostro territorio è caratterizzato da una densità significativa e altamente qualificata di imprese e iniziative imprenditoriali e questo ha portato a creare un'identità riconosciuta sui mercati ma minacciata da una concorrenza globale”, ha sottolineato Colombo, “la risposta non è isolarsi ma rafforzare le relazioni tra aziende, condividere esperienze e conoscenze anche alle generazioni successive e chiedere alle istituzioni di continuare a credere nel territorio”.
Al dibattito hanno partecipato anche Antonio Belloni (Coordinatore Centro Studi Imprese Territorio), Massimiliano Serati (Dean LIUC Business School) e il nuovo presidente di Confartigianato Imprese Varese, Paolo Rolandi, alla sua prima uscita pubblica. Esperti e imprenditori hanno evidenziato come pandemia, crisi energetica e dazi abbiano mostrato i limiti di catene di fornitura globali, mentre le reti territoriali, nate spontaneamente come i distretti italiani nei settori della ceramica, del mobile, della meccanica, abbiano retto meglio.
Per questo, sostengono i relatori, oggi il ruolo delle istituzioni non è progettare tutto dall’alto, ma promuovere connessioni, formazione, semplificazioni oltre a luoghi dove imprese e competenze si possano incontrare.






