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Il Covid in banca, la centralità del lavoratore

Nel corso dell’emergenza il comparto si è trovato a gestire quasi 700 mila domande, erogando prestiti alle PMI per 37 miliardi. Una mole di lavoro immensa, che per la First CISL riafferma l’importanza dei beni più preziosi: competenza, esperienza, affidabilità del personale

Emergenza Covid, effetti nel settore bancario. 

Se ne parla in un documento redatto dal sindacato FIRST CISL NAZIONALE e FIRST CISL AZIENDALE di INTESA SANPAOLO, a margine di una recente videoconferenza sul tema.

Al centro dell’attenzione, la salute. Anche il comparto bancario, negli ultimi anni, ha prediletto il taglio dei costi (per favorire la crescita degli utili). Ma, con l’esplosione della pandemia, i lavoratori e la loro salute hanno assunto un ruolo centrale. Durante l’emergenza, infatti, il settore ha adottato protocolli Anti Covid e ha promosso lo smart working, pur garantendo sempre una presenza fisica nelle filiali. 

La mole di lavoro gestita è stata altissima: 678 mila domande per 37 miliardi di prestiti alle piccole e medie imprese. Un grande lavoro che dimostra come il settore sia pronto a supportare il Paese, garantendo una ripresa veloce. A patto che, come First CISL non si stanca di ripetere, al centro di ogni strategia vi sia il lavoratore e il valore aggiunto della competenza.

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