Il numero dei frontalieri sta calando e le imprese cominciano a lasciare la Svizzera.
Scenario impensabile fino a poco tempo fa, ma già attuale all’indomani del nuovo accordo fiscale.
Lo ha spiegato dettagliatamente Sergio Aureli, consulente del lavoro a Lugano e relatore del Rotary Club Varese, guidato dal Presidente Roberto Troian. Ironicamente, Aureli fa notare che il nuovo accordo sta “esportando” oltreconfine la tassazione italiana, con effetti a cascata.
Da un lato, complice la controversa “tassa sulla salute”, i frontalieri vedono ridursi i motivi (economici) per cui valga la pena lavorare in svizzera.
Dall’altro, la diminuzione della manodopera innesca sempre più spesso la delocalizzazione di imprese, invogliate a lasciare il Canton Ticino.
Un dato, chiosa Aureli, che ricade sulle spalle dei contribuenti elvetici: “E’ l’effetto “moltiplicatore” – spiega – che porta a parametrare la tassazione locale con il numero di aziende attive sul territorio”.
ULTIMA ORA
- Usa, Trump sfida giudici e posta video choc venezuelani deportati in Salvador
- Sanpellegrino nomina Ilenia Ruggeri direttore generale
- Sinner sempre più primo nel ranking: 41 settimane da numero uno come Murray
- Cancro orofaringeo da Hpv, un test salivare per la diagnosi precoce
- Miami Open: date, programma, italiani impegnati e dove vederlo in tv
- LDA, il messaggio dello staff: "Non può usare il telefono". Cosa è successo
- Inflazione a febbraio all'1,6%, carrello della spesa +2%
- Roma, investita da un'auto in via Ardeatina: morta 56enne
- Morto lo storico Lucio Villari, grande studioso dell'età contemporanea
- Morte Andrea Prospero, un arresto per istigazione a suicidio
Luvinate: "Troppe tasse all'italiana, calano i frontalieri"
Al Rotary Varese Sergio Aureli boccia l’accordo fiscale Italia-Svizzera: “Imprese e lavoratori fuggono”
- Pubblicato il