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“Politica miope e antimpresa. Peggio di un virus”

L’Unione Industriali segnala la sfiducia degli operatori, alle prese con scelte governative dal fiato corto e psicosi internazionali. L’andamento è stabile, ma gli investimenti restano al palo

L’andamento è stabile, ma il clima è pervaso da cautela e sfiducia. Non proprio un bell’inizio d’anno per gli industriali del varesotto, frenati da accadimenti internazionali, congiunturali e domestici che inducono allo scetticismo. Il momento fotografato dall’Univa riflette i dati di una produzione senza impennate né crolli, rassicurante sul fronte degli ordini, sospinti dal dato positivo dell’export, ma attendista su quello degli investimenti e con un utilizzo degli impianti in calo: spia di un mercato poco ottimista e spiazzato da regole complesse o schizofreniche. In aumento le ore di cassa integrazione autorizzate.

Per quanto riguarda il 2020, Univa crede in tre parole d’ordine: internazionalizzazione, innovazione e sostenibilità (sociale e ambientale). E lamenta i possibili effetti deleteri della psicosi legata al Coronavirus. Ma anche quelli più pratici della Brexit, visto che il Regno Unito rappresenta un approdo più che redditizio per prodotti Made in Varese.

E la politica? “Miope, refrattaria all’impresa e in perenne campagna elettorale“, sentenzia, al microfono di Matteo Inzaghi, il presidente di Univa Roberto Grassi.

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