Pace, visione, capacità innovativa, centralità dell’impresa. Emanuele Orsini auspica un orizzonte politico-economico di 3-5 anni che consenta agli operatori di innovare o, nel caso, riposizionarsi.
La vocazione imprenditoriale – dice – riflette le incertezze del momento, bisogna rimescolare le carte e incoraggiare l’ingresso sui nuovi mercati. Il riferimento è al blocco di economie sudamericane, che Orsini considera prioritario, dopo quegli Stati Uniti da cui si attende la normalizzazione della questione dazi.
Prima di tutto, però, il timoniere degli industriali guarda agli scenari bellici: “Qualunque ragionamento di lungo termine – dice – si fonda su presupposti di pace".
