“La patente a punti interviene dopo l’incidente, senza lavorare sulla prevenzione”.
Basterebbe questa frase per evidenziare il pollice verso dei Costruttori alla proposta del governo di istituire una patente a punti per contrastare gli incidenti sul lavoro.
In realtà, però, di argomentazioni ve ne sono anche molte altre e a farsene portabandiera è il presidente varesino Massimo Colombo, il quale teme che, paradossalmente, a rimetterci siano soprattutto le aziende sane, oneste e sicure.
“La patente, incalza, non impedisce l’accesso al cantiere di tante realtà che non aderiscono al contratto dell’edilizia, più solido e attento, ma anche più costoso, né i meccanismi che spingono ad accelerare i lavori per recuperare il tempo perso tra le scartoffie, prima ancora che il vero e proprio cantiere venga avviato”.
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Matteo Inzaghi
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