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Angelo Senaldi torna “in Azione”

Già parlamentare ed esponente politico di Gallarate, il volto storico del centrosinistra cattolico torna in auge con un ruolo da “traghettatore” nel partito più conteso del momento

Lo abbiamo visto a lungo battersi in consiglio comunale di Gallarate, dai banchi dell’opposizione, quando Forza Italia era al vertice dei sondaggi, quando la politica provinciale di centrodestra era dominata da Nino Caianiello e quando il sindaco era Nicola Mucci.

Lo abbiamo poi visto afferrare le redini della città in qualità di vicesindaco, durante la parentesi Guenzani, periodo in cui fece il grande salto venendo eletto deputato PD (nel 2013).

Dopo quell’esperienza Angelo Senaldi aveva volutamente diradato il proprio attivismo politico: deluso da alcuni meccanismi, impegnato sul fronte professionale, desideroso di trascorrere più tempo in una dimensione  in famiglia, tra pochi amici veri e alla larga dai riflettori.

Ma la passione politica, si sa, è dura a morire. E così, oggi, Senaldi torna in auge con un ruolo (apparentemente) transitorio: quello di commissario provinciale di Azione.

A lui spetta il compito di traghettare il partito di Carlo Calenda verso il nuovo congresso, ammorbidendo “l’effetto Marin“, dal nome del segretario che ha deciso di rassegnare dimissioni venate da spirito polemico.

Ma non sarà certo un passaggio semplice: Azione è, oggi, il partito più conteso del panorama nazionale. Nonostante una dote di consensi non certo oceanica, Calenda viene considerato alleato indispensabile dal PD, ha l’ambizione di occupare quel famoso e impalpabile “centro” che abbraccia un ampio fronte moderato e ha recentemente accolto tra i suoi vertici due volti storici di Forza Italia come le ministre Maria Stella Gelmini Mara Carfagna.

Un quadro piuttosto effervescente, che potrebbe avere interessanti ricadute anche sul livello locale, agli albori di una campagna elettorale breve, intensa e (non solo climaticamente) afosa. Comprensibile, quindi, la decisione di affidare le redini del provinciale a un politico navigato come Angelo Senaldi, il quale potrà attingere alla propria esperienza di cortese tessitore per estendere il perimetro di una formazione piccola almeno quanto ambiziosa e coriacea. 

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