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A luci(ne) spente

Le festività natalizie sono definitivamente archiviate. Non così le polemiche. Nel servizio di Chiara Milani vediamo un’analisi delle illuminazioni che più hanno richiamato gli abitanti del Varesotto

Il caso più clamoroso è quello delle Lucine di Leggiuno, spente con una settimana d’anticipo a causa del successo sopra le aspettative, con tutti i conseguenti disagi per visitatori e, soprattutto, residenti. Una bella favola senza lieto fine che, al di là delle polemiche, ci pare abbia una morale, anche se magari poco poetica: non si può che dar merito ai duecento volontari che per sei anni hanno dato vita a questo spettacolo fiabesco capace di attrarre centinaia di migliaia di persone non soltanto dalla provincia, ma se attorno a un evento non si costruiscono i presupposti per un ritorno economico sul territorio – non limitato al ricavato delle offerte devoluto alla parrocchia – la crescente pubblicità rischia di essere un boomerang per gli abitanti in termini di viabilità e vivibilità, anziché fare da volano. Un vero peccato, perché se – ben valorizzata – una simile proposta potrebbe rappresentare un’opportunità molto interessante per una provincia come quella di Varese, che tanto punta di recente sull’attrattività turistica. La speranza quindi, per il bene di tutti, è che l’anno prossimo le lucine si riaccendano, ma facciano brillare anche i dintorni della giusta luce.
Un esempio efficace in tal senso viene – con tutti i distinguo del caso – dalla vicina Como, davvero trasformata in una Città dei balocchi dall’innovativo impianto d’illuminazione che, con il suo corredo di bancarelle e manifestazioni, ha riempito le strade, le piazze e le attività del centro città, dove sono accorsi in tanti anche dal Varesotto, richiamati dalla Torre Parlante e dalle altre facciate illuminate a festa in maniera davvero unica.
Sempre nei dintorni uno sforzo degno di nota, seppur molto più in piccolo, nel vicino Alto Milanese l’ha fatto Legnano, dove pure i palazzi del centro hanno assunto un suggestivo tocco di colore, reso più vivace dalle lampadine sgargianti della vicina pista di pattinaggio.
Tornando nel Varesotto, oltre al mercatino in piazza Monte Grappa, da segnalare che quest’anno nel capoluogo di provincia in particolare piazza della Repubblica è diventata la cornice di migliaia di selfie scattati dalle famiglie richiamate anche dal circondario grazie alle iniziative e agli allestimenti luminosi natalizi.
Decisamente meno colorate le installazioni nella città più popolosa della provincia e cioè Busto Arsizio, dove le festività che si sono appena concluse hanno visto uno sforzo da parte dell’amministrazione dal centro alla periferia, ma non hanno certo brillato in termini di attrattività come gli altri casi che abbiamo citato. Anche se, naturalmente, non soltanto con le luci si anima una città.
L’Epifania comunque – si sa – tutte le feste ha portato via e con esse anche le illuminazioni natalizie. Ora c’è un anno intero per pensare a come rendere il Natale 2019 davvero brillante, anche dal punto di vista del ritorno per il territorio.

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