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Piccoli, grandi ricordi… con tanti sorrisi!

In occasione della premiazione della miglior recensione del libro autobiografico “Una vita da impresario”, che ha visto sul palco anche l’umorista Alberto Patrucco, la sala della Polisportiva Bienatese é stata intitolata allo storico agente del mondo dello spettacolo, Lucio Piccoli

Una domenica all’insegna del sorriso, quella vissuta alla Polisportiva Bienatese, che ha ospitato la premiazione delle migliori recensioni del libro autobiografico “Una vita da impresario”, scritto dallo storico manager dello spettacolo Lucio Piccoli, che fu tra i fondatori della struttura, dove è stata svelata la targa in suo nome.

Dieci i finalisti, provenienti dal Varesotto e dall’Alto Milanese, territorio di cui si occupa il mensile VareseMese, media partner dell’evento. In ordine alfabetico, le recensioni lette sono state quelle di Fabrizio Arcaro, Giovanna Bonvicini, Andrea Corbella, Sonia Doné, Elisabetta Farioli, Marina Ferrari, Maria Giovanna Massironi, Renata Meroni, Sandra Musazzi e Vesna Zujovic.

A loro si aggiunge una menzione speciale per il cartoonist Tiziano Riverso, che ha commentato il libro a modo suo, riassumendo la definizione di impresario nel ritratto di Piccoli, che – dal teatro alla televisione, dalla musica al cabaret – è stato l’agente di personaggi del calibro di Gaber, Battiato, Chiari, Funari e molti altri.

Alla fine, la giuria – presieduta da Giuseppe Crespi per la Polisportiva bienatese e che ha coinvolto anche Giovanni Chiodini, giornalista de Il Giorno e Alberto Armiraglio, che collaborò con Piccoli come assessore alla Cultura di Busto Arsizio e presidente della Pro patria – ha assegnato il primo premio a Marina Ferrari, impiegata di San Giorgio su Legnano in procinto di trasferirsi a Busto Arsizio, ma il regalo più grande che Piccoli ha voluto fare a tutti i presenti è stato un pomeriggio tra tanti ricordi – riassunti anche nelle immagini e nei ritagli di giornale appesi sulle pareti della sala ora a lui intitolata – e, soprattutto, molti sorrisi. Anche grazie all’esibizione dell’umorista Alberto Patrucco, che ha voluto rendere omaggio al suo storico impresario.

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