“Ovunque io vada in città: nei bar, per la strada, in palestra… ci sono persone che mi dicono che ho fatto bene. E sono persone di ogni età e di ogni estrazione sociale. La gente ne ha le “palle piene” dell’immigrazione e che sedicenti antifascisti vogliano impedire ad altri di parlarne è assurdo.
La sinistra oltre a essere responsabile di aver aperto le frontiere di questo Paese agli immigrati adesso si vorrebbe rendere colpevole di impedire la resistenza a tale fenomeno per imporci un pensiero unico globalizzante.
A me non sta bene, a noi non sta bene!
Il PD e le sinistre hanno sputtanato un Paese intero e adesso quattro loro rappresentanti in cerca di visibilità dicono che avrei io sputtanato Gallarate perché qui si è tenuta una riunione di destra in cui si è parlato di remigrazione?
Negli slogan delle sinistre non ci sono idee, non ci sono proposte e non ci sono soluzioni: solo insulti.
Victor Hugo diceva:
“Niente è più potente di un’idea il cui tempo è giunto” e temo che qualcuno, per interessi politici e/o economici, non voglia ammettere che la misura è colma”.
Così il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, risponde alle accuse delle minoranze, che lo attaccano per aver concesso il teatro Condominio Vittorio Gassman al discusso “Remigration Summit” di sabato 17 maggio a gruppi di estrema destra.
Cassani difende la scelta con parole dure, definendo “assurdo” che “sedicenti antifascisti vogliano impedire ad altri di parlare” e attacca il centrosinistra.
Intanto le minoranze – PD, Città è Vita, Lista Silvestrini e Obiettivo Comune – lunedì 20 maggio hanno depositato una mozione di censura, chiedendo una seduta urgente del Consiglio comunale. Contestano l’uso di uno spazio pubblico per un evento politico a porte chiuse, la presenza di relatori dai toni xenofobi e il massiccio uso delle forze dell’ordine.
La seduta straordinaria dovrebbe tenersi mercoledì 4 giugno, secondo quanto affermato dal presidente del Consiglio comunale, Marco Colombo in un clima politico sempre più teso.






