Malpensa: UniCoMal insiste: "Lo scalo si sta militarizzando"

Dopo il presidio di lunedì, l’unione comitati di Malpensa accusa l’aeroporto di “mutazione logistico-militare”

"Molti indizi fanno la prova".
Parte da questo presupposto UniCoMal, l'unione dei comitati che ruotano intorno all'aeroporto di Malpensa, reduce dalla mobilitazione di lunedì contro la partenza di un volo avente finalità militari.
Nel caso specifico si trattava del "CV6311, partito con 5 carichi di ali di jet F35 diretti allo stabilimento Fort Worth (USA) per assemblaggio e spedizione del prodotto finito in Israele".
A questo "indizio", scrive UniCoMal, si aggiunge l'apertura, nella Cargo City, di un ufficio operativo del 1° Gruppo di Ricezione e Smistamento dell'aeronautica militare, utile a "garantire la riduzione dei tempi di spedizione per i sistemi d'arma".
Inaugurazione cui avrebbero preso parte anche rappresentanti della Luftwaffe e della Royal Air Force.
"Come associazione - chiosa Unicomal - ci chiediamo perchè questo aeroporto, che ha già creato molti problemi al territorio, abbia ora una nuova funzione, di carattere logistico-militare e al servizio di Israele".
Questa "mutazione", secondo l'Unione, favorisce un Paese che si sta "macchiando di genocidio" e rende Malpensa un potenziale "obiettivo sensibile".

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