Cerca
Close this search box.

Regionali, sondaggio e nodo Fontana-Moratti

L’analisi di Winpoll interpella 1700 lombardi, testando riconoscibilità, poolarità e affidabilità del governatore uscente, dell’attuale vicepresidente e dell’eventuale candidato di centrosinistra Carlo Cottarelli

Mentre a livello nazionale leader e partiti si misurano con la calda e stringata campagna per le politiche del 25 Settembre, Winpoll sforna il primo sondaggio in vista delle Regionali previste nel 2023.

A spiccare, tra le varie ipotesi proposte a 1700 interpellati, c’è l’ormai evidente sfida Fontana-Moratti, gli attuali governatore e vicepresidente intenzionati a guidare la Lombardia.

Per quanto riguarda il fronte opposto, Winpoll sceglie Carlo Cottarelli quale possibile candidato del centrosinistra.

Ebbene, al di là della riconoscibilità dei personaggi, che varia dal noto all’arcinoto, il primo dato riguarda la fiducia degli elettori in un’eventuale candidatura. Il 40% del campione si fida abbastanza del governatore uscente, che convince soprattutto uomini tra i 45 e i 65 anni, elettori di Lega o Forza Italia, con un livello di istruzione medio alto. 

Fiducia analoga per Letizia Moratti, che pesca soprattutto tra gli elettori diplomati di Fratelli d’Italia.

Tra i due, l’ex sindaco di Milano è considerata mediamente una candidata più forte e se mai dovesse rappresentare tutto il centrodestra nella sfida con Cottarelli la strada sembrerebbe spianata con oltre 20 punti di vantaggio.

Se il centrodestra non sciogliesse la riserva aprendo la strada a una corsa a tre, gli scenari vedrebbero comunque il centrosinistra sconfitto.

Ma se la scelta comportasse la spaccatura della coalizione e Moratti corresse per Fratelli d’Italia e per la propria lista (data a un lusinghiero 12%), l’attuale vicepresidente vincerebbe di 3 punti su Cottarelli e di 6 punti su Fontana.

Se, al contrario, Moratti diventasse la candidata dell’agenda Draghi, sostenuta da tutto il centrosinistra, il confronto col centrodestra del governatore uscente si tradurrebbe in un vero e proprio testa a testa.

E sul fronte delle liste? Non ci sarebbe storia. Il PD sarebbe primo partito un punto sopra la Lega, ma i partiti di centrodestra supererebbero abbondantemente il 50% contro il 25% totalizzato dalla nuova alleanza dem-Azione-Più Europa.

Da ricordare che nel 2018 Attilio Fontana vinse con il 49,7%, 20 punti sopra lo sfidante PD Giorgio Gori e nonostante il Movimento Cinque Stelle, ben più pimpante rispetto a quello attuale, si attestasse al 17 %.

Disponibile su Google Play
Disponibile su Google Play