I candidati al ballottaggio del 17 Ottobre sparano le ultime cartucce elettorali e invitano i votanti a non disertare le urne.
Matteo Bianchi avvia un furgone promozionale, distribuisce gazebo in tutta la città e riceve in centro i sindaci di Lodi, Cinisello Balsamo, Vigevano, Busto Arsizio e Gallarate, pronti a comunicargli vicinanza e sostegno. Noi stiamo con Matteo e – affermano in coro – con un centrodestra che significa buona amministrazione.
A stretto giro, la risposta a distanza di Davide Galimberti che si tuffa nei quartieri della città, sostenuto da candidati, amministratori uscente ed esponenti PD come Alessandro Alfieri e Samuele Astuti. E a chi, dal centrodestra, lo accusa di aver spostato troppo a sinistra il baricentro della coalizione, trasformando Varese in una Stalingrado (qui le parole dell’azzurro Piero Galparoli), il sindaco uscente risponde così: “Chi mi conosce sa bene quanto io sia moderato e pronto al dialogo“.
A fare da terzo incomodo, nonostante un risultato elettorale che lui stesso, onestamente, bolla come una sconfitta, è Daniele Zanzi, il quale ribadisce quanto già affermato nei giorni scorsi: “Non mi schiero né col PD né con la Lega. Ai nostri elettori – precisa il leader di Varese 2.0 – lascio massima libertà di scelta. Con una preghiera: andate a votare”. E le sue frasi sui buoni rapporti con Bianchi? “Semplice – taglia corto – Trovo più simpatico il candidato del centrodestra, ma questo non ha nulla a che vedere con la politica, né col voto al ballottaggio”.