Varese: Province, Max Ferrari cala l’asso dei “Tre Laghi”

Ferrari (Lega) auspica una progettualità politica e turistica che trascenda Varese per abbracciare i Tre Laghi

Non un sogno, ma una visione. Non un’utopia, ma una logica e culturale conseguenza di ciò che Storia e Geografia hanno già, in qualche modo, disegnato.
Max Ferrari crede alla terra dei Tre Laghi e ne fa una proposta politica. Che affonda le radici al tempo dei Visconti, accompagna nobili e letterati europei nelle sontuose villeggiature su Maggiore, Ceresio e Lario, sfrutta le infrastrutture già esistenti, immagina nuovi collegamenti ciclopedonali e pone Varese, Como, Lecco, Ticino e VCO nel baricentro fisico e turistico che sembra già a un soffio, a patto che lo si voglia e ci si creda.
L’assunto, lapidario, è che, da sola, la provincia di Varese, per quanto ben amministrata, non può andare lontano.
Troppo imponenti i competitori, troppo gracile la sua struttura attrattiva, specie se commisurata alla Milano pigliatutto e alla Como dei fasti e delle star hollywoodiane.
Eppure, riflette l’esponente Lega, che è anche studioso di equilibri internazionali e iperconnesso con le radici insubri, una rete ben collegata e ben pubblicizzata dei nostri tre laghi - da solcare coi battelli, sfiorare in bici, raggiungere in treno, in auto, o camminando sui sentieri – piacerebbe a tanti, forse a tutti.
Conquisterebbe i sempre più numerosi fans del cicloturismo, consoliderebbe un’offerta ricettiva adeguata, valorizzerebbe gli angoli di splendore dei borghi, delle sponde e degli isolotti che costellano il Maggiore, il Ceresio e il Lario.
Tenendo come ingressi Malpensa e Cadorna, e come missione politica quella di piacersi di più, promuoversi meglio, attirare i visitatori.
Perché unendo le forze, le risorse e le bellezze, si può vincere. Non oggi forse, ma in un futuro prossimo.

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