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Varese: Reguzzoni crede nel PPE. E nel federalismo

Provincia gremita per il libro di Marco Reguzzoni: un inno al federalismo e a una sola Lega, quella del Lavoro

L’unico riferimento positivo al concetto di Lega non si riferisce al partito di Salvini, bensì alla Lega del Lavoro, intesa come sindacato moderno che metta insieme imprenditori e dipendenti per agganciare la modernità, salvaguardare la manifattura, rimpolpare un potere d’acquisto ai minimi storici.
Per il lancio ufficiale del suo libro, Vento di Cambiamento, Marco Reguzzoni, fondatore dei Repubblicani, torna al suo “primo amore”, la Provincia di Varese, che guidò da presidente e da ragazzo prodigio di una Lega (quella di Bossi) che oggi non esiste più e che gli fa dire, senza esitazioni: “Salvini ha commesso troppi errori politici, a cominciare dalle tante decisione dell’UE subite passivamente, nonostante fosse all’apice del consenso”.
Nessun rientro all’ovile, quindi? “Non sono io a dovermi ricredere – sentenzia – io sono sempre rimasto fermo sui miei principi e miei valori. Sono altri ad aver cambiato rotta”.
E alle Europee cosa farà?, gli viene chiesto di fronte a un centinaio di spettatori e ai direttori delle principali testate giornalistiche del territorio (Matteo Inzaghi per Rete55; Silvestro Pascarella per la Prealpina; Marco Giovannelli per VareseNews e Andrea Della Bella per Malpensa24).
“Vedremo”, taglia corto l’interessato, il quale però non nasconde la propria vicinanza alla grande famiglia del Partito Popolare Europeo. Per motivi politici, certo, ma anche pragmatici.
Perché Reguzzoni, dopo anni di lontananza dal proscenio, non si accontenta di partecipare. Vuole decidere. E in Europa il PPE avrà un ruolo apicale e determinante. Perciò, chi vuole cambiare le cose, è a quella realtà che deve guardare.
In ogni caso, qualunque passo si prepari a compiere, non lo farà da Capo, precisa, ma da centravanti di una squadra composita, compatta, che non a caso ha scelto la formula dell’associazione e non del partito.
“Perché il leaderismo, sentenzia, è stato superato dalla Storia”.
Avanti con le idee, quindi.
E con uno spirito, aggiungiamo noi, più teutonico che mediterraneo.

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