Vergiate: Carlini, “Ricordiamo la strage di Vergarolla”

Proposta di Sarah Carlini a Consiglio e Giunta di Vergiate: “Onoriamo le vittime della strage di Vergarolla”

«Il Consiglio Comunale Impegna la Giunta a commemorare ufficialmente ogni 18 agosto, a partire dal prossimo anno, la ricorrenza delle vittime della strage di Vergarolla».

Il messaggio con la proposta di ordine del giorno arrivano da Sarah Carlini e la sua Lista Indipendente per Vergiate:

«Il 18 agosto 1946, sulla spiaggia di Vergarolla, a Pola, una giornata di festa si trasformò in una tragedia senza precedenti: la prima strage della Repubblica italiana, la più grave per il numero dei morti e dei feriti. Durante una gara di nuoto, una violenta esplosione, causata da ordigni bellici depositati da lungo tempo sulla spiaggia, ma prima disinnescati e quindi sicuri, lacerò il silenzio estivo, uccidendo all’istante oltre cento persone, tra le quali molte donne e bambini. Le vittime erano civili italiani, famiglie intere che vivevano nella città italiana di Pola. La strage di Vergarolla non fu soltanto un dramma umano, ma anche una ferita profonda nella storia nazionale: una pagina rimasta troppo a lungo ai margini della memoria collettiva. Più delle stesse foibe, questo evento di odio contro i nostri connazionali contribuì in modo decisivo a provocare l’esodo della popolazione italiana dall’Istria e da Pola, spingendo migliaia di famiglie a lasciare la propria terra, le proprie case, tutto quanto possedevano, anche gli affetti più cari temendo per le loro vite, se fossero rimaste.
Per capire cosa successe, basta leggere cosa scrive Piero Tarticchio, nella Storia di un gatto profugo: “In una soleggiata giornata estiva avvenne un atto terroristico mai rivendicato. Durante una manifestazione nautica di stampo patriottico nove tonnellate di tritolo contenute in mine subacquee, accatastate sulla riva come residuati bellici, disinnescate da tre squadre di artificieri, per effetto di una mano criminale che le riarmò, detonarono in devastante esplosione. Morirono 110 persone, giovani e bambini (...). Fu per gli istriani un chiaro segnale: andate via!”, oppure, il Corriere della Sera che perentoriamente intitolò il suo articolo "Pola 1946: Tito dietro la strage sulla spiaggia".
Infine, gli investigatori inglesi che si indagarono sulla strage riportarono che "gli ordigni furono deliberatamente fatti esplodere" e alcune fonti d’archivio accusano l’OZNA, la polizia segreta jugoslava, citando addirittura i nomi dei possibili attentatori, ma rimasti senza conseguenze giudiziarie, come nel caso di altre stragi.
Ricordare Vergarolla è un dovere morale, perché significa ridare voce a chi ha perso la vita quel giorno e custodire la verità per trasmetterla alle future generazioni.
Quest’anno, per il terzo anno consecutivo, anche l’Amministrazione comunale croata di Pola si unisce agli esuli là convenuti, per celebrare il 18 agosto la ricorrenza della strage di Vergarolla».

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