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Accoglienza e istruzione: il volto buono di Varese

Serata speciale in Salone Estense, con la testimonianza di una dottoressa, fuggita dall’Ucraina insieme ai due figli e con l’intervento del Provveditore, il quale ha relazionato i presenti sui 379 bambini e ragazzi finora approdati nelle scuole della provincia

Medico, moglie, figlia e mamma, Tetiana Zalizna è fuggita da Kiev insieme alla mamma e ai suoi due figli, di 9 e 15 anni. Ha deciso di scappare da un momento all’altro, quando le prime bombe sganciate dai russi hanno cominciato a piovere sul suo quartiere.

Dopo alcuni giorni trascorsi senza approdo, è arrivata in Italia e si è sistemata a Lozza, grazie all’intervento della Parrocchia. Oggi i suoi figli vanno a scuola e lei ha voluto esprimere gratitudine a tutti coloro che stanno aiutando lei e la sua famiglia. Ma nell’incontro in Salone Estense, Tetiana ha voluto anche raccontare il turbamento di quei giorni, l’angoscia per i suoi “uomini di casa”, marito e padre, tuttora in zona di guerra e lanciare un accorato appello affinché in Ucraina vengano inviati dei farmaci, di cui la popolazione è pericolosamente a corto.

Dopo la dottoressa e dopo il Prefetto Salvatore Pasquariello, la parola è passato al Dirigente dell’Ufficio Scolastico, Giuseppe Carcano, il quale ha fatto il punto sulla situazione negli istituti della provincia: “Ad oggi – spiega il provveditore – abbiamo censito e accolto in aula 379 bambini e ragazzi. Al momento la nostra priorità è dare loro tutti gli strumenti utili a ritrovare serenità e un minimo di spensieratezza. Fondamentale l’integrazione linguistica, utile a consentire loro di stringere amicizia” coi compagni.

 

 

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