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Addio Maroni, la famiglia: “Chi è amato non conosce morte”

L’ex Ministro ed ex Presidente della Regione si è spento alle 4 di martedì mattina. Da tempo lottava contro una grave malattia. Funerali venerdì 25 Novembre in San Vittore

Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità. O meglio, è sostanza divina“.

Con questo struggente pensiero di Emily Dickinson la famiglia di Roberto Maroni ha annunciato, dai social, la scomparsa dell’ex Ministro, ex governatore lombardo, volto noto della politica nazionale.

Il “Bobo” come da tutti soprannominato, aveva 67 anni e da tempo lottava contro una grave malattia che lo aveva colpito nei primi giorni del 2021.

Una battaglia dura, che aveva costretto Maroni a rinunciare alla candidatura a sindaco di Varese, corsa che ha fatto in tempo a iniziare, per poi cedere il testimone a Matteo Bianchi.

Nato a Varese il 15 Marzo 1955, Maroni studia e si diploma al Liceo Classico Cairoli, poi si iscrive a Giurisprudenza, a Milano, conoscendo Bossi (il futuro Senatur) nel 1979.

Di lì a poco, la decisione di fondare un Movimento che rivendichi la Questione Settentrionale e, nel 1985, l’elezione in consiglio comunale a Varese. Un debutto cui seguirà un’ascesa rapida quanto inarrestabile.

Impossibile riassumere in poche righe la straordinaria carriera politica di Maroni, iniziata a fianco di Umberto Bossi, col quale fondò la Lega Lombarda trovando in poco tempo un consenso che consentì al Movimento di scalare le più importanti vette istituzionali, portando Bobo a diventare Ministro dell’Interno nel primo governo Berlusconi (1994), dicastero che guiderà ancora dal 2008 al 2011. In mezzo, un’altra delega di peso, quella al Welfare (2001-2006), esperienza durante il quale fu colpito dall’assassinio di Marco Biagi, suo collaboratore al ministero del Lavoro.

Nel 2013, mentre guida la Lega in uno dei momenti più tempestosi della storia partitica, Maroni viene eletto al timone di Regione Lombardia, restando Presidente fino alla scadenza del 2018.

Legato a Varese (e alla sua Lozza) da affetto e appartenenza, il Bobo non ha mai fatto mancare alla propria terra una forte centralità, portando a Villa Ponti (nel 2003) un vertice internazionale dei ministri del Lavoro, favorendo il sostegno a grandi manifestazioni sportive del territorio e avviando proprio qui, a Varese, nel 2009, la sperimentazione del numero unico di emergenza 112, che, da titolare del Viminale, tenne personalmente a battesimo.

Doveroso ricordare anche la sua passione per la musica e i tanti concerti in qualità di tastierista del Distretto 51.

Le sue condizioni di salute, che ormai da mesi lo avevano costretto ad allontanarsi dalla scena, erano purtroppo note. Ma fino all’ultimo, a chi gli chiedeva “Come va?”, Maroni rispondeva con un sorriso: “Bene, si combatte“, segno dell’energia, della grinta e dell’ottimismo che lo hanno caratterizzato.

I funerali di Roberto Maroni si terranno venerdì 25 Novembre, alle ore 11.00, nella Basilica di San Vittore.

 

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